Gli eterni Pulga e Ghilarducci nel 1981 presentano un pezzo lieto e spensierato, con tutte le maschere appartenenti alla tradizione della Commedia dell'arte che scendono a Viareggio per festeggiare la festa che le accomuna. L'accento marcatamente viareggino di Pierino Ghilarducci dà al testo un sapore di sano folklore popolare che, frammisto alla marcetta di Pulga, confeziona un brano indimenticabile.
Lavora la città, allegramente,
ognun di noi, come può si dà da far,
han tutti un unico pensiero nella mente:
presto arriva il Carneval!
Nell’aria un motivetto già si sente,
la Libecciata lo comincia a strimpella’,
lo cantano i bambini
insieme cogli anziani
e un coro già comincia a diventar.
Canta, canta Carnevale.
Canta, canta il ritornello.
Burlamacco con Gianduia,
Arlecchino e Stenterello.
Canta, canta Carnevale.
Per Viareggio, sua città,
grida in coro il Baccanale:
Delafia, ma che città!!!
Canta, canta Carnevale.
Canta, canta il ritornello.
Burlamacco con Gianduia,
Arlecchino e Stenterello.
Canta, canta Carnevale.
Per Viareggio, sua città,
grida in coro il Baccanale:
Delafia, ma che città!!!
E canta la città allegramente
ognuno canta come può e come sa,
gioie e dolori sono tutto e non son niente
quando esplode il Carneval.
Nell’aria il ritornello si risente,
maschere e carri colla gente a smanacca’.
Lo cantano i bambini
sul molo coi gabbiani
e il coro invade tutta la città:
Canta, canta Carnevale.
Canta, canta il ritornello.
Burlamacco con Gianduia,
Arlecchino e Stenterello.
Canta, canta Carnevale.
Per Viareggio, sua città,
grida in coro il Baccanale:
Delafia, ma che città!!!
Canta, canta Carnevale.
Canta, canta il ritornello.
Burlamacco con Gianduia,
Arlecchino e Stenterello.
Canta, canta Carnevale.
Per Viareggio, sua città,
grida in coro il Baccanale:
Delafia, ma che città!!!
Canta, canta Carnevale.
Canta, canta il ritornello.
Burlamacco con Gianduia,
Arlecchino e Stenterello.
Canta, canta Carnevale.
Per Viareggio, sua città,
grida in coro il Baccanale:
Delafia, ma che città!!! (x4)