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Songs - Passeggiata Margherita (1972)

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Ci son trenta panchine un po’ stinte
fra le più distinte
che vedi in città.
Quattro chioschi forniti con niente
e poi c’è la gente
che viene e che va.
C’è un ritrovo per vecchie signore,
tre ore per bere
una tazza di tè.
Ci son dodici vele sul mare
c’è un battito in cuore
però lei non c’è.

C’è un locale fra il chiuso e l’aperto
tra il ballo e il concerto
e un po’ Liberty,
che già vide Don Giacomo assorto
gustare il suo Porto
pensando a Mimì.
C’è rimasto un barocco plafone,
ambito blasone
dei noti caffè;
le abatjours, le maniglie d’ottone,
sei palme africane
però lei non c’è.

Passeggiata Margherita
se a incontrarla per prima sei te,
devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me...
Devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.

Sotto i tegoli del Quarantotto
formato ridotto
dei grandi Bazar
c’è il mio primo giocattolo rotto,
un treno diretto
per dove, chissà...
Tra le cose di gusto borghese
c'è un busto francese
firmato Berné,
c’è persino un ventaglio cinese,
perfino due rose
però lei non c’è.

Strana amica, lontano è il passato,
il tempo incantato
fu rapido ma
a noi sembra di averlo vissuto
appena un minuto,
un attimo fa.
Ed è questa comune impressione
chiamata illusione
che spiega perché
tengo in serbo un leggero aquilone,
do un calcio a un pallone
però lei non c’è.

Passeggiata Margherita
se a incontrarla per prima sei te,
devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me...
Devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.

Passeggiata Margherita
se a incontrarla per prima sei te,
devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me...
Devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.
Devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.

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